29 luglio 2010

La lettura protestante della Sacra Scrittura


La lettura protestante della Sacra Scrittura

PREMESSA (del traduttore): per i protestanti il significato della Sacra Scrittura è chiaro (perspicuo) quindi ognuno può facilmente e liberamente interpretarla


La scorsa settimana sono stato accusato, dai soliti ambienti di apologetica, di aver formulato un “classico attacco alla perspicuità della Scrittura”

Qualche parola su questo: il concetto di "perspicuità della Scrittura" è un classico caso di elevare la tradizione umana al livello di parità con la parola di Dio. E funziona così: i sostenitori della dottrina della "perspicuità della Scrittura" ragionano in questo modo: "Dio fa sempre ciò che è meglio. Avere una Bibbia che è chiara è la cosa migliore. Perciò, Dio ha fatto questo."

(Si può giocare a questo gioco con qualunque cosa, per esempio: "Dio fa sempre ciò che è meglio. Avere il dono delle lingue è la cosa migliore. Di conseguenza, Dio concede a tutti i credenti il dono delle lingue." "Dio fa sempre ciò che è meglio. Salute e benessere sono le cose migliori. Di conseguenza, Dio vuole che tutti i credenti siano sani e ricchi.")

È sempre possibile trovare una sorta di giustificazione biblica per la vostra idea personale, a cui siete particolarmente affezionati. E se avete una particolare forza di volontà, o se impegnate a sufficienza il vostro ego, potete annunciare al mondo che la vostra piccola idea personale è in realtà la volontà rivelata di Dio Onnipotente, scontrandovi con chiunque metta in discussione la vostra piccola idea, non come qualcuno che mette in discussione la vostra piccola idea, ma come un nemico di Dio che "si ribella" a Dio onnipotente, mentre "Il figlio di Dio (cioè voi) ne sa di più." E 'un modo molto comodo per congratularvi con voi stessi.

Il fatto è, che la “chiarezza della Scrittura” è una di quelle idee, come il marxismo, che è il risultato di una teoria andata completamente fuori strada e completamente avulsa dal laboratorio della vita reale.
Ora, il cristianesimo ha posto per alcune dottrine che non possono essere verificate empiricamente. La dottrina della Trinità è un classico. Noi lo crediamo perché Dio l'ha rivelato a noi attraverso Cristo e la sua santa Chiesa. Non c'è dimostrazione scientifica di essa. Non vi è confutazione scientifica di essa. Non è aperta a indagine empirica. Tu hai fiducia in Dio e nella sua Chiesa su questo, oppure no. Tutti gli argomenti contro di essa possono essere confutati dalla ragione. Ma non può essere provata con la sola ragione.

Altre dottrine hanno un caposaldo nell’osservazione empirica (anche se, ancora una volta, non sono dimostrabili con la sola ragione). Un buon esempio di questo è il peccato originale. Le persone che lo negano e sostengono l'idea pelagiana che possiamo arrivare a Dio e alla salvezza con le nostre forze, troveranno che il Laboratorio della Realtà ha dimostrato la falsità di questa idea pelagiana in ogni singolo esperimento in cui è stata tentata.

Allo stesso modo, le persone che sostengono la perspicuità della Scrittura come Verità Rivelata devono affrontare il fatto che il Laboratorio della realtà è, molto semplicemente, contro di loro. L'unica cosa che sicuramente non si può dire della Scrittura è che sia perspicua. Questo non sono io a dirlo, questo è 2 Pietro:

“così vi ha scritto anche il nostro carissimo fratello Paolo, secondo la sapienza che gli è stata data, come in tutte le lettere, nelle quali egli parla di queste cose. In esse vi sono alcuni punti difficili da comprendere, che gli ignoranti e gli incerti travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina” (2 Pietro 3:15-16)

La risposta standard è del tipo "la scrittura di Paolo è perspicua, sono solo gli ignoranti e gli incerti che non capiscono."

Mmhmm. Solo che non è quello che dice il brano di Pietro. Dice che ci sono alcune cose * nelle lettere di Paolo * che sono difficili da comprendere. Sì, gli ignoranti e incerti danno delle interpretazioni sballate di tali lettere. Ma questo è in parte perché le lettere sono esse stesse "difficili da comprendere". Qualunque cosa essa sia, non è perspicuità. E chiunque legga Paolo può testimoniarlo. E' stato CS Lewis che ha commentato: "Non posso essere l’unico lettore che si è chiesto perché Dio, dopo avergli dati tanti doni, non ha concesso a Paolo (cosa che ci sembra così necessaria per il primo teologo cristiano) il dono della lucidità e della esposizione ordinata. "

Ma lasciamo perdere Paolo. Chiunque dice che la Rivelazione è "perspicua" è semplicemente uno sciocco. E questo vale per grandi porzioni della Scrittura. Gesù stesso a volte sembra che faccia apposta ad essere criptico e difficile da capire. Per fare un altro esempio, che dire del libro di Giobbe ? Non è che non c'è alcun significato, è che è così ricco di significati che si resta veramente sconcertati su come interpretarlo.

Il vero significato della dottrina della "chiarezza della Scrittura" è "la Scrittura vuol dire quello che io ritengo che voglia dire, né più né meno. Le parti facili da capire sono le parti che concordano con quello che penso io. Le parti difficili da capire sono le parti che: a) parlano di cose non importanti, o b) devono essere subordinate a quello che ho capito io ".

Si tratta di una finzione utile elevata al livello di Insegnamento rivelato in modo che l'auto-nominatosi maestro può dire, "gli ignoranti e le persone incerte possono distorcere la Scrittura, ma io sono al di sopra di tutto questo, perché io capisco perfettamente ciò che la Scrittura significa. E quando la Chiesa non è d'accordo con me, è perché gli ignoranti e incerti sono in disaccordo con me, che non sono né ignorante né incerto. "

In breve, è la logica che presiede alla costruzione delle membrane semi-permeabili dei vari tipi di Protestantesimo. Non sorprende quindi, che l'insegnante di Bibbia che afferma che le sue personali ricerche sulla Scrittura "smentiscono" la Chiesa, reagisca alle critiche della dottrina assurda della "perspicuità della Scrittura", con l'affermazione che si tratta di un attacco contro Dio stesso. Deve per forza dire così, altrimenti cade tutto il castello di carte. Egli ha da dire, in sostanza, "Oh, certo, gli attacchi contro la dottrina della perspicuità della Scrittura nella realtà sono giusti. Ma sono giusti in teoria?" Perché, come con il marxismo, la teoria batte la realtà, non solo nell'esperienza di chiunque abbia mai tentato di leggere la Bibbia, ma nell'esperienza frammentata e contraddittoria del protestantesimo.

Normalmente, la risposta standard a quest'ultimo punto è quella di a) negare la frammentazione del Protestantesimo con il ricorso a "i cattolici esagerano quando dicono che ci sono 33.000 gruppi protestanti diversi" e b) di accentuare le differenze tra i cattolici.

Basta. Penso che i cattolici in effetti esagerano a insistere sui 33.000 gruppi protestanti e non prestano sufficiente attenzione alle analogie che esistono in gran parte della teologia protestante. Penso poi che i cattolici spesso non prestano attenzione, in tali polemiche, alle divisioni in casa nostra.

Però alla fine, niente di tutto ciò riesce a salvare la "perspicuità della Scrittura". Una volta che si riconosce che molti nuovi gruppuscoli protestanti sono il risultato non di qualche divergenza aspra sulla dottrina, ma del tentativo di creare nuove chiese missionarie, amichevoli e armoniose o qualcosa del genere; una volta che si concede, secondo le parole del profeta Chesterton, "i cattolici sono d'accordo su tutto, è solo tutto il resto che non sono d'accordo"restiamo comunque di fronte a differenze colossali e contraddittorie come per esempio, gli Unitari pentecostali (che negano la Trinità) e i protestanti trinitari. Ci sono anche seri disaccordi e posizioni contraddittorie sul fatto che il battesimo rigenera, se i bambini devono essere battezzati, se la comunione è o non è il corpo e il sangue di Gesù, se il matrimonio è un sacramento, se non esistono i sacramenti, quali sono i libri che fanno parte della Bibbia, e così via.

Non si può nemmeno raggiungere un accordo su quali questioni sono "questioni fondamentali" e quali sono "periferiche". Questa situazione non è certamente un buon elemento di prova per la perspicuità della Scrittura. Alla fine ciò che ritorna sempre è che il singolo insegnante della Bibbia dichiara che a lui non sembra che il battesimo o la comunione siano tanto importanti, quindi sono periferici. Allo stesso tempo, sulle questioni che ritiene importanti, la Scrittura sarebbe perspicua: insegna chiaramente la stessa cosa che dice lui. E dove la Chiesa non è d'accordo, potete scommettere che è la Chiesa che sbaglia e lui, il Notoriamente non ignorante o incerto, lui ha ragione.

Cosa potrebbe essere più chiaro?


Mark Shea

Post originale

28 luglio 2010

Indimenticabile veglia di Pasqua in Africa



Nel 2007, ho partecipato alla veglia pasquale nella Cattedrale di Pacala Maseru, capitale del Lesotho, un piccolo stato africano prevalentemente cattolico. La cattedrale era gremita e io ero l'unico bianco durante la riunione.

Prima della Messa, diverse confraternite femminili, i cui membri indossavano uniformi colorate, hanno animato alcuni rosari.


La cerimonia ebbe inizio intorno alle 22.00 ed è durata sette ore e 50 minuti. Il vescovo ha fatto una predica dopo ciascuna delle sette letture prescritte, e non ho capito una parola di tutto questo, dato che la cerimonia era in Sesotho. Questa lingua è piacevole da ascoltare ma le parole sono molto lunghe, per cui bisogna parlare molto per dire qualcosa: per questo motivo gli abitanti, quando si mandano degli SMS, preferiscono inviarli in inglese, perché ci vorrebbe troppo tempo per digitare
la lingua locale.

Tornando alla cerimonia: i canti, cantati a più voci, erano molto belli, anche se non esistono spartiti, ne’ libretti dei canti, ne’ organo, né direttore del coro. Ci sono stati poi 70 battesimi di adulti e la cerimonia si è conclusa intorno alle 4 del mattino.

Ho lasciato la chiesa, felice ma stanco dopo la lunga cerimonia, e ho notato che la metà dei fedeli è rimasto a pregare nella cattedrale. Ho chiesto a un seminarista perché la gente restava lì dopo una cerimonia durata circa 8 ore!
Egli rispose: "Queste sono persone che vivono a diverse ore di cammino da qui, quindi restano qui a pregare il resto della notte, per essere presenti alla Messa della Domenica di Pasqua alle 6 del mattino."

Mentre andavo a dormire,ho pensato “davvero la mia fede è più piccola di un granello di senape!

Fonte (Post di Touforek del 22 giugno 2009)

27 luglio 2010

Riguardo al matrimonio, la Chiesa sa il fatto suo


STUDIO SCIENTIFICO: La Chiesa sa il fatto suo quando si parla di matrimonio

Sedetevi e tenetevi forte prima di questa notizia-bomba:

Le coppie che vivono insieme prima di sposarsi hanno una maggiore probabilità di divorziare rispetto a coloro che hanno aspettato a convivere fino al momento del matrimonio, secondo una ricerca pubblicata ai primi di luglio 2010 sul Journal of Family Psychology.
Lo studio, effettuato da ricercatori dell'Università di Denver, ha trovato che le coppie che vanno a convivere prima del matrimonio riferiscono inoltre di una minor soddisfazione, anche dopo essersi successivamente sposate.
"Riteniamo che alcune coppie che vanno a vivere insieme senza un chiaro impegno nel matrimonio, spesso va a finire che si sposano solo perchè già convivono", ha dichiarato il capo ricercatore, nonche' coautore dello studio Galena Rhoades.
"Sarebbe saggio parlare approfonditamente deglii impegni da prendere, e di cio' che significa andare a vivere insieme, prima di andare a coabitare, soprattutto perchè il convivere rende più difficile rompere il rapporto rispetto al caso di un semplice fidanzamento." ha aggiunto un altro ricercatore, Scott Stanley.
"Parlare degli impegni da prendere ... prima di andare a convivere ..."
Ci vorrebbe proprio qualche istituzione che spiegasse queste cose, che le incoraggiasse ....
Autore: Margaret Cabaniss


Fonte: il post originale non è più disponibile in rete

Che cosa vale di più per noi ?


Che cosa vale di più per noi ?

Se chiediamo a qualcuno “Qual è la cosa più importante per te?” , spesso si ottiene una risposta fasulla, cioè si risponde ciò che dovrebbe essere più importante anziché ciò che è realmente importante.

Chiedi a un credente che cosa è più importante nella sua vita e magari risponderà "Dio". Ma è vera la risposta? Altri che non sono credenti spesso diranno: "Mia moglie/marito" oppure "I miei figli" e così via. Questa è la risposta attesa, ma è davvero la risposta più vera?

Un modo di misurare ciò che apprezziamo di più è quello di valutare onestamente quello che spendiamo: i nostri soldi e il nostro tempo. Come viene spesa la maggior parte del nostro tempo? Dove vanno a finire la maggior parte dei nostri soldi? Per noi che siamo credenti che posizione diamo DAVVERO a Dio quando usiamo queste unità di misura?

Ora chiaramente è necessaria fin dall'inizio una precisazione. E' vero che molti di noi devono lavorare almeno 8 ore al giorno. Non abbiamo molta scelta in questo. Non è ragionevole pensare di poter passare 8 ore al giorno in religiosa meditazione. Inoltre, abbiamo le rate dei mutui da pagare, cibo acqua gas luce etc. Non abbiamo scelta se non quella di pagare gli importi piuttosto elevati in questi settori e quindi non siamo liberi di dare più di tanto alla Chiesa o ad attività religiose o caritative. Quindi la nostra riflessione dovrebbe limitarsi a ciò che potremmo chiamare il reddito disponibile e il tempo libero. Ma ancora una volta, con questa precisazione in mente, dove si classifica Dio, nel modo in cui spendiamo il nostro tempo e denaro?
In questo post non ho intenzione di provare a dare delle statistiche e delle dimostrazioni matematiche, per vedere se Dio è nella nostra lista delle priorità. Voglio solo dare alcune brevi riflessioni per avviare una conversazione, se volete. Spero che possiate fare delle aggiunte alla lista di riflessioni che offro qui e fare le necessarie distinzioni. Quindi, per cominciare la conversazione, qui sono alcuni punti della mia riflessione.

1. Molti partite di calcio durano circa 3-4 ore se si contano i soliti pre-partita e le interviste post partita, ecc Molti guardano volentieri queste partite a casa loro. Alcuni sono anche disposti ad andare in uno stadio freddo e piovoso sedendo, sopportare condizioni di sovraffollamento, il traffico convulso nel recarsi allo stadio e nel tornare, e pagare centinaia di euro per il privilegio. Alcune di queste stesse persone si arrabbiano se la Santa Messa dura più di 45 minuti. Spesso si arriva tardi e si esce prima della fine. E, Dio non voglia, se la Messa si estende oltre un’ora sono visibilmente arrabbiati. Se una partita di calcio va ai tempi supplementari sono eccitati. Se la Messa dura troppo sono turbati. Il calcio, tutto sommato, è questione di una palla piena d'aria trasportata a calci su e giù per un campo. La Messa è la ripresentazione, la riattualizzazione del sacrificio perfetto di Gesù Cristo che ha dato la sua vita per noi. Adesso vediamo, cos’è che è più importante? Beh, chiaramente ciò che accade durante la messa è più importante. Ma molta gente, a che cosa attribuisce realmente più valore? Beh vediamo ... 45 minuti (per lo più subiti passivamente e di malavoglia) .... ... .. contro 3 o 4 ore (molto volentieri). Hmm .... A quale delle due si dà più valore?

2. I cattolici danno tra l'1% e il 2% del loro reddito come offerte alla Chiesa (sono dati americani. In Italia penso che la percentuale sia persino inferiore). Nel 2002 il reddito medio delle famiglie è stato poco più di 35 mila euro (Fonte Forbes.com) e nello stesso anno il contributo medio delle famiglie cattoliche è stato di 350 eur. In altre parole, l’1% del reddito è stato dato alla Chiesa. Aggiungendo altri contributi e donazioni come raccolte specifiche di fondi, donazioni a Caritas e Onlus ecc. , la cifra complessiva si avvicina al 2%, dato alla Chiesa o comunque per finalità religiose e caritative. La famiglia media spende il 5,46% del reddito per mangiare fuori, il 4,7% per il divertimento, il 7,8% per le automobili (benzina, bollo assicurazione ecc.), e l’1,1% in bevande alcoliche (Fonte Forbes.com). Hmm .... A che cosa diamo più valore? Andare a messa o un ristorante? Gli africani che muoiono di fame o l’abbonamento a Sky? A ciò che si ottiene in Chiesa o a ciò che si ottiene al cinema? Ora vediamo, la media dei cattolici sembra mettere 2 o 3 euro nel cestino delle offerte durante la messa. Il biglietto medio di serie A è di circa 50 eur, il biglietto medio a teatro è di 30 eur, il biglietto del cinema è di circa 7 eur. Il costo di queste cose di solito è molto più alto nelle grandi città. Ora vediamo, cos’è che apprezziamo di più?

3. La persona media trascorre circa 3 o 4 ore al giorno a guardare la TV, e circa 4 o 5 ore cumulativamente in attività di svago (fonte Bureau of Labor Statistics – sono statistiche americane, ma credo che quelle italiane non siano molto inferiori). La messa impegna circa 1 ora a settimana. E' difficile fare un calcolo preciso del tempo che le persone trascorrono ogni giorno in preghiera, per l’approfondimento della fede, per le letture spirituali. Molti non pregano affatto, alcuni pregano per qualche minuto, alcuni pregano anche un’ora al giorno, il che è lodevole. Ma in realtà la maggioranza delle persone a che cosa dà più valore? TV e tempo libero o preghiera e attività spirituali ?. E' vero che ricrearsi e rilassarsi è importante. Ma anche la preghiera e la conoscenza della fede sono importanti. La maggioranza delle persone a che cosa dà più valore?

4. Il benessere materiale è un obiettivo che succhia una quantità enorme di tempo e denaro. Anni di scolarizzazione, le università magari più costose. Anni di studio per prendere il diploma, la laurea, l’abilitazione, il master. Alla fine si ottiene una carriera che consuma la maggior parte del nostro tempo. Si fa di tutto per avere una casa bellissima, la casa al mare, il garage triplo, lo schermo TV al plasma ecc., ma tutto questo è temporaneo, non dura in eterno, e oltretutto non si sa nemmeno se tutti ce la faranno a raggiungere questi obiettivi, anche dopo tutto questo lavoro. Il Paradiso o l’inferno, d'altra parte, sono eterni e la nostra morte e il giudizio sono certi. Passiamo tutto il nostro tempo di lavoro per le cose che passano e poco tempo di lavoro su ciò che è eterno e ciò che dura per sempre. Il Cielo è la nostra speranza, ma l'inferno è possibile se non riusciamo a prendere sul serio il nostro destino finale. Ma in realtà, su che cosa si concentra maggiormente la nostra mente e i nostri sforzi? Che cosa è più importante? In cosa si spendono più tempo, denaro, energie? E ' il benessere materiale o è il cielo?

5. Ieri c’era una fila chilometrica fuori da un negozio . Erano lì in piedi per ore per ottenere un nuovo telefono cellulare appena uscito (probabilmente l’iphone 4). Ieri c’erano 36 gradi. Si sarebbero messi in fila anche solo cinque minuti per entrare in una Chiesa? Saremmo disposti a rimanere a Messa con quelle temperature?

6. La gente si appassiona di sport e della politica. Avete mai fatto caso come la gente può entusiasmarsi per una partita di calcio o una questione politica? La gente è chiaramente molto attenta e interessata a queste cose. Ma provate ad andare ad una qualunque Messa e a guardare le persone: credenti annoiati, distratti discepoli, santi insonnoliti, pensieri che vagano. Si può dire, la Messa è noiosa. Beh, personalmente credo che una partita di calcio sia noiosa. Ma i tifosi diranno: "Oh, tu non capisci quello che succede durante la partita. Se lo capissi, lo troveresti eccitante”. E 'un fatto vero che la liturgia moderna e’ mediamente piuttosto appiattita e di bassa qualità, e sarà necessario lavorare per migliorare la predicazione e celebrare la Messa come si deve. Ma il problema più profondo è che la gente "semplicemente non sa cosa sta accadendo a Messa." Ma cerchiamo di capire? E se no perché? La gente non nasce con la conoscenza infusa delle regole del calcio. Non conoscono già appena nati tutta la terminologia, le strategie del gioco e le sue sottigliezze. Come per tutte le cose, bisogna impararle. Ci vuole un lavoro di apprendimento. Ma quando si tratta di fede ... .. allora il lavoro lo consideriamo eccessivo e inutile. Così ancora una volta, chiedo, che cosa è più importante? Cosa che apprezziamo di più? Cosa ci entusiasma di più? È la fede? Davvero? O siamo più passionali e appassionati, studiosi e interessati quando si parla di sport o di politica? La verità è che la maggior parte le persone sono più appassionate della politica rispetto alla fede. Gli insegnamenti della fede sono meno importanti della politica e sono sottomessi ad essa. Anche lo sport suscita entusiasmi ben superiori rispetto a Dio. Che cosa ci dice questo?

Beh, alcune riflessioni. Se volete, commentate pure e aggiungete altre considerazioni alla lista. So che alcuni vorranno fare delle distinzioni, e magari anche delle contestazioni. Alla fine, la questione non è quello che noi diciamo che è importante, ma quello che è DAVVERO importante. Aiutaci Signore!

(liberamente tradotto e adattato dal sito di monsignor Charles Pope, diocesi di Washington)