7 settembre 2010

Storicismo

Uno dei trucchi del diavolo è lo storicismo. Nella Fides et Ratio Papa Giovanni Paolo II insegna: "La tesi fondamentale dello storicismo è che la verità di una filosofia è determinata sulla base della sua adeguatezza ad un determinato periodo e ad un determinato compito storico. Almeno implicitamente quindi, la validità perenne della verità viene negata. Ciò che era vero in un'epoca, sostiene lo storicista, può non essere vero in un altra. "

Lo storicismo è espresso in termini popolari come il disprezzo per qualsiasi cosa che venga da un periodo di tempo precedente, e insieme a questo si sostiene l'ipotesi che “nuovo è meglio”, e che quello che sappiamo oggi deve essere per forza più avanzato di quello che si sapeva molto tempo fa. Così il Medioevo è denominato 'i secoli bui'. Lo storicismo viene di solito confuso con il sentimentalismo, almeno nei media popolari. Quindi, insieme con il presupposto che il Medio Evo (o qualsiasi età precedente) è arretrato, ignorante e oscurantista, ci si forma un’immagine mentale orribile di questo periodo storico. Così la gente del Medioevo viene rappresentata come deforme, arretrata, brutta, puzzolente, malata, superstiziosa e ignorante. Così come pure le persone di qualsiasi età precedente. Sono tutti dipinti come solo leggermente più avanzati dell'uomo di Neanderthal.

Lo storicista sentimentale non si ferma mai a rendersi conto che, mentre vi erano certamente persone ignoranti, malate e brutali nel Medioevo, la nostra società odierna è ricchissima di esemplari altrettanto poveri di umanità, e viceversa, così come abbiamo alcune persone brillanti, belle e meravigliose, così c’erano anche nelle epoche precedenti.

Lo storicismo, quindi, va di pari passo con suo fratello: il progressismo. Il progressismo è uno storicismo impazzito. Questa è la logica conclusione dallo storicismo: la convinzione che "ogni giorno, sotto tutti gli aspetti, diventiamo sempre meglio". Anche se questo può essere vero sul fronte tecnologico, non è palesemente vero sul piano spirituale, intellettuale e morale.

Infine, in uno scenario da incubo, il progressista va di pari passo con l’utilitarista (ndt: vedi il precedente articolo del 5 agosto 2010 sull’utilitarismo), essi uniscono le forze per inaugurare quello che considerano essere un 'nuovo mondo'. Credere che l'umanità (e soprattutto se stessi) possano solo e sempre essere migliori ogni giorno che passa, e credere che “il meglio” equivalga a “qualunque cosa che funzioni”, portano in ultima analisi alla tirannia più mostruosa, ai massacri, agli spargimenti di sangue, alle ingiustizie di ogni genere e al genocidio.

E fanno tutto questo pensando che stanno facendo il bene dell'umanità

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